Nuove partite Iva: calo a dicembre, 2012 comunque con segno positivo

13-02-2013 16:53 -

Aperte nello scorso anno 549mila posizioni. Dall´analisi dei dati dell´Anagrafe tributaria si evidenzia un leggero incremento delle attività rispetto al 2011

I numeri sono quelli riportati dall´Osservatorio sulle partite Iva, accessibile sul sito del dipartimento Finanze del ministero dell´Economia, che ci aggiorna sulle nuove aperture di partite Iva relative a dicembre 2012 e ci fornisce il report di sintesi di tutto lo scorso anno.

Le informazioni sono estratte dalla banca dati dell´Anagrafe tributaria e sono relative alle nuove posizioni, classificate per settore di attività, natura giuridica e distribuzione territoriale. Nel caso delle persone fisiche i soggetti sono anche distinti per caratteristiche demografiche, dividendo i nuovi contribuenti per sesso e per fasce di età.

I dati di dicembre...
Il dato relativo all´ultimo mese dell´anno scorso rivela l´apertura di 23.954 nuove partite Iva, in moderata flessione (-6,6%) rispetto a dicembre del 2011.

L´analisi per natura giuridica registra una forte diminuzione della quota di nuove posizioni aperte da persone fisiche (il 58,2% del totale). Calo deciso (-19,9%) anche per società di persone. Segno di vitalità, invece, dalle società di capitale, che aumentano dell´1,4%, anche grazie alle recenti norme che agevolano la formazione delle società a responsabilità limitata semplificata (Srls) tra soggetti con meno di 35 anni di età e delle Srl a capitale ridotto.

Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, il 45% delle nuove aperture è avvenuto al nord, il 23% al centro e il 32% al sud e isole. Il calo è più significativo in Liguria, nella provincia di Bolzano e in Basilicata, mentre resistono alla "discesa" la Valle d´Aosta, la provincia di Trento e il Molise.

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il maggior numero di nuove attività riguarda il commercio (28% del totale); a seguire, gli esercizi legati al turismo, alloggio e ristorazione, e all´agricoltura, entrambi attestati al 10 per cento. Incrementi di aperture per i soli settori dell´istruzione e finanziario; rilevanti flessioni per agricoltura, costruzioni, energetico e immobiliare.

L´ultimo dato analizzato è quello anagrafico, che vede in maggioranza le nuove posizioni avviate da uomini (63,5%). I giovani fino a 35 anni si aggiudicano il 46% del totale.
Il calo delle partite Iva è diffuso in tutte le fasce di età, con maggiore incidenza su quella più anziana, che registra un -25,4 per cento.

...e quelli di tutto il 2012
Relativamente all´intero anno passato, l´Osservatorio rileva l´apertura di 549mila partite Iva, con un incremento del 2,2% rispetto al 2011.
In questo caso, fanno la parte del leone le persone fisiche, che, esaminando i dati con il "filtro" della natura giuridica dei nuovi soggetti, rappresentano l´unica categoria con segno positivo (+6%) rispetto all´anno precedente. Decremento diffuso, invece, per le aperture delle società: quelle di persone registrano un -10 %, quelle di capitali diminuiscono del 6 per cento.

Come per i dati relativi al mese, anche quelli che riassumono il 2012 riportano, per le posizioni inaugurate nell´anno, la ripartizione territoriale (42,5% al nord, 22,7 al centro, 34,7 nel sud e isole), quella anagrafica (64,3% maschi, 51,2% giovani fino a 35 anni) e quella per settore produttivo. Quest´ultimo parametro evidenzia che è sempre il commercio a registrare il maggior numero di iniziative, con il 23,6% del totale, seguito dalle attività professionali (15%) ed edilizie (10%).

Le imprese, però, che registrano il maggior aumento percentuale rispetto al 2011 sono quelle che si occupano di istruzione, trasporti e sanità; di contro, i decrementi più importanti sono nei settori energetico (-27%), immobiliare (-18%) ed edile (-10%).

Nel 2012 circa il 27% dei soggetti che hanno aperto una partita Iva ha aderito al nuovo regime di vantaggio (con applicazione di un´imposta sostitutiva del 5%) riservato ai contribuenti di piccole dimensioni. Nel 70% dei casi si tratta di giovani al di sotto dei 35 anni.


Fonte: FiscoOggi